Design Sprint: risolvere grandi sfide in 5 giorni

Il design sprint è un processo di cinque giornate – creato da Jake Knapp ex partner di Google Venture – basato sul Desing Thinking, un metodo che mette le persone al centro della progettazione, per trovare risposte a domande critiche aziendali attraverso la pianificazione, la prototipazione e il test delle idee con i clienti. Questa metodologia aiuta il team di lavoro nella risposta a domande critiche su un prodotto o servizio coinvolgendo le persone dedicate al progetto in esame.

Lavorando tutti insieme e creando dibattiti sarà così possibile ottenere in un cinque giorni lavorativi i risultati che tipicamente si otterrebbero in un mese ricevendo, peraltro, dati chiari e realistici. Lo sprint, infatti, permette di dare un occhio al futuro per vedere il prodotto finito e le reazioni dei clienti, prima di impegnarsi in termini di budget. È stato pensato, infatti, per affrontare le situazioni in cui la posta in gioco è alta, il tempo è poco e il team rischia di bloccarsi in qualche particolare circostanza.
Ecco come andranno programmate le giornate:

 

Lunedì: capire il problema

 

Prima di iniziare qualsiasi tipo di progetto o prima di intraprendere una strada, è sempre necessario domandarsi quale sia l’obiettivo a lungo termine e dove si voglia arrivare. E lo stesso vale per il Design Sprint, il cui scopo ultimo diventerà l’elemento fondamentale che farà muovere tutti i membri del team nella medesima direzione.

Poi bisognerà chiedersi chi sono i nostri clienti ed identificare eventuali problemi che li interessano sulla base delle loro azioni, comportamenti e sentimenti, trasformando queste criticità in opportunità.

La sera del lunedì, dunque, si avranno delle risposte alle domande ”Chi è il cliente più importante e qual è il momento critico all’interno della sua esperienza di acquisto?”

 

Martedì: ideare una soluzione

 

Dopo aver compreso il problema e individuato l’obiettivo, il martedì ci si può concentrare sulle soluzioni; è il cosiddetto “sketch day”! La giornata inizia con una revisione delle idee maturate fino a quel momento in ottica di migliorarle.

Nel pomeriggio, invece, ogni membro del team eseguirà un processo suddiviso in quattro fasi:

  1. si inizia con venti minuti per prendere appunti sull’obiettivo, le opportunità e le intuizioni raccolte in precedenza;
  2. nei seguenti venti minuti si disegnano idee per formare alcune soluzioni;
  3. si creano otto diverse varianti della soluzione più forte in otto minuti (“Crazy 8s”);
  4. si progetta una soluzione end-to-end dettagliata nel tempo successivo.

In questa giornata si inizia anche a pianificare il test con il cliente in programma per il venerdì reclutando persone in linea con il profilo target.

 

Mercoledì: decidere

 

È mercoledì mattina e sulle scrivanie si avranno una serie di soluzioni. Non essendo possibile testarle tutte, è necessario decidere quali hanno le migliori probabilità di raggiungere l’obiettivo prefissato. Per arrivare al consenso sulla soluzione migliore si può seguire questo schema:

  1. appendere tutti gli schizzi su un muro mantenendoli anonimi;
  2. ogni persona ha a disposizione 3 voti partendo dagli schizzi che ritiene più interessanti;
  3. ogni membro del team seleziona un disegno (non il suo!), esaminandone rapidamente la soluzione finale;
  4. ciascuno ha a disposizione un solo voto per scegliere la risoluzione migliore.

Nel pomeriggio, individuata la soluzione più vantaggiosa, le parti migliori degli schizzi verranno intrecciate in uno storyboard: un primo passo per il prototipo.

 

Giovedì: il prototipo

 

L’idea c’è, il team pure. È oggi che lo storyboard diventa prototipo. Idealmente la qualità di quest’ultimo dovrebbe essere abbastanza buona da sembrare reale ma non troppo da spendere per renderla perfetta. Cioè, in questa fase è bene concentrarsi sull’efficacia e la praticità piuttosto che sull’estetica.

A seconda del problema che si intende risolvere, il prototipo potrà essere un testo, una presentazione sotto forma di slide, una pagina web eccetera.

 

Venerdì: il test con gli utenti

 

Siamo alla fine del percorso. È necessario intervistare cinque- sei utenti che rispecchino il profilo del cliente target e mostrare loro il prototipo realizzato. La logica alla base di questo è che si avrà già identificato l’85% dei problemi dopo aver ascoltato il feedback degli invitati.

Dai test si impara guardando le loro reazioni e alla fine della giornata si avranno le loro risposte, potendo così decidere se proseguire sulla strada intrapresa fino ad ora oppure se, purtroppo, è necessario rivedere il tutto.

 

Quando il Design Sprint è particolarmente utile?

 

Il momento ideale per avvicinarsi a questo metodo è prima della creazione del prodotto, quando si cerca di validare se l’idea potrebbe funzionare. Con il Design Sprint si può capire in anticipo se vale la pena realizzarla oppure no.

Un’altra occasione per cimentarsi nello Sprint è quando si vuole migliorare uno specifico aspetto di un prodotto già esistente oppure quando questo ha una problematica che per troppo tempo è rimasta irrisolta.

Infine, soprattutto per le grandi aziende, se si vuole scommettere su un nuovo prodotto o un nuovo servizio, attraverso questo metodo è possibile raccogliere in anticipo feedback da parte degli utenti senza spendere importanti cifre.