Heatmap: capire gli utenti per aumentare il tasso di conversione

Le heatmap dette anche mappe termiche raccontano la storia visiva di ciò che accade nelle pagine del tuo sito web. Sono infatti una rappresentazione grafica dei dati caratterizzate dagli elementi più popolari e impopolari di una pagina.

Aggregando il comportamento degli utenti, forniscono una comprensione immediata di come le persone interagiscono con i contenuti, il che aiuta a comprendere quali modifiche è opportuno effettuare per migliorare il coinvolgimento e la conversione.

 

Come è fatta una heatmap

 

Una Heatmap non fornisce dati numerici ma mostra la tua pagina web con delle zone evidenziate da diversi colori. Tendenzialmente i colori più caldi sono quelli che segnalano una maggiore attività da parte dell’utente mentre i colori più freddi indicano un’attività minore.

Pertanto le mappe termiche sono strumenti di ottimizzazione della pagina: capendo dove si fissano lo sguardo e l’interazione del pubblico e dove no, potremo apportare dei cambiamenti mirati al fine di ottenere risultati migliori per il tuo sito. Abbinando anche dei test A/B gli effetti saranno sorprendenti!

 

3 tipi di Heatmap

Sulla base delle loro funzionalità, le mappe di calore sono di tre tipologie:

  • Hover map:
    Questa tipologia di mappa mostra i movimenti del mouse. L’idea alla base è che gli utenti seguono con il puntatore l’oggetto della loro attenzione. Tuttavia, nel 2010, la ricercatrice di Google Anne Aula ha affermato in un suo studio che solo il 6% dei casi presentava una correlazione verticale tra il movimento del mouse e lo sguardo, il 19% dei casi invece evidenziava una correlazione orizzontale.
  • Scroll map:
    La scroll map evidenzia come l’utente utilizza lo scroll della pagina e quanto in basso questo riesce ad arrivare nella visualizzazione dei contenuti. Questo permette di spostare le informazioni chiave in un punto più visibile oppure di scoprire dove la pagina perde i suoi visitatori.
  • Click map:
    Mostrano dove l’utente fa clic e dove tocca sullo schermo di mobile e tablet. Anche qui i colori caldi mostrano gli elementi che sono stati cliccati più frequentemente, mentre quelli freddi mostrano le aree che lo sono state di meno. Possono essere utilizzate per capire se le persone interagiscono con un determinato pulsante o un link, oppure se vengo distratti e confusi da elementi non cliccabili.

 

Perché utilizzare le Heatmap?

 

Un sito web esiste perchè il pubblico possa trovare le informazioni che cerca, fare la registrazione per un servizio oppure acquistare un prodotto. Quando le persone non riescono ad utilizzare al meglio il tuo sito web possono provare frustrazione e arrivare addirittura ad abbandonare la pagina.

Implementando quindi le mappe di calore potrai determinare se gli utenti riescono a raggiungere i tuoi contenuti di valore, se individuano i collegamenti giusti e se premono i pulsanti principali di una pagina e, infine, se vengono distratti da eventuali contenuti non cliccabili.

 

Oltre ad aiutarti a vedere cosa potresti modificare all’interno del tuo sito web, puoi usare le heatmap in una scala aziendale più ampia.

Infatti, aiutano a:

  • mostrare ai tuoi stakeholders o ai membri del team in modo chiaro ed efficace cosa sta succedendo;
  • trasformare dati in informazioni e prendere decisioni mirate sulla base di queste;
  • misurare i miglioramenti che hai effettuato al sito dopo le modifiche apportate analizzando le ultime heatmap.